03/12/12

El Quijote de la Mancha

 

 



Anche questo Quijote ha qualcosa di inquietante...saranno le orbite vuote e scavate probabilmente. Nella locandina definitiva che ho realizzato, gli ho dipinto 2 "velate" pupille, ma l'illustrazione nuda e cruda preferisco mi osservi così.

Alice nel Paese delle...Meraviglie

 




Questo estratto rende l'idea di come immagino sia il paese delle "meraviglie".

11/09/12

Bram Stoker's Dracula - Amanti letali





"L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova...il vero amore"

- Dracula -

03/09/12

Bram Stoker's Dracula - Abraham Van Helsing





...”costui esercita il suo potere anche sugli esseri più infimi, il pipistrello, il ratto, il lupo, può apparire sottoforma di bruma, vapore o nebbia e dileguarsi quando vuole. Ora…Dracula puo fare tutto ciò, ma non è libero, per accumulare tutta questa forza malefica deve riposare nella terra del suo paese natio, è li che lo troveremo e lo annienteremo definitivamente”…

- Abraham Van Helsing -


27/08/12

Bram Stoker's Dracula - Dracula vampirizza Mina Harker





Voglio essere come voi siete, vedere come voi vedete, amare come voi amate.

- Mina Harker - 

16/08/12

Lions





I leoni fanno il verso alle scimmie di "Rise of the planet of the apes"...conquistano la città. Montano su di un tram, e osservano i risultati del loro caos. "Rise of the planet of the lions"...chissà che ruolo avrebbe il leone codardo di Oz...

13/08/12

Jaws - Omaggio ad una locandina eccezionale





In realtà, si tratta di una base acrilica veloce per un lavoro di tutt'altro genere...però ho avuto voglia di rispolverarla in questa veste originale, anche perchè la locandina de Lo squalo (di cui questo è un chiaro omaggio per non dire plagio) è a dir poco memorabile, impossibile da dimenticare. Alla base della mia "predisposizione verso il macabro" sta anche quel piccolo gioiello, che da bambino mi ha instillato paure ataviche e quindi (da buon moccioso) forte attrazione.  

11/08/12

Borges - L'attesa



 

..."lo fece per destare la pietà di coloro che lo uccidevano, o perchè è meno duro sopportare un avvenimento spaventoso che immaginarlo e attenderlo senza fine, o - e forse è questa l'ipotesi più verosimile - perchè gli assassini fossero un sogno, come lo erano stati tante altre volte, nello stesso luogo, alla stessa ora? 
Stava in quella magia quando la scarica lo cancellò".

Straordinario passo de "L'attesa" di Borges. Evocativo, teso, sospeso tra sogno e realtà...gia di per sè estremamente "visivo". 

06/08/12

The Wizard of Oz - Il ruggito del leone codardo





Il leone codardo, ad un certo punto, ha un suo momento di gloria. Con il suo ruggito, riesce a terrorizzare e a mettere in fuga l'esercito degli Winkies. Interessante...di solito, "l'uomo mite reagisce mostrando il leone che cova dentro". Qui, è il leone stesso ad essere mite e ad esprimere, ad un tratto, la sua...leonità??? 
Esprime semplicemente la sua vera natura. Bel saggio di arguta e sottile "morale".

02/08/12

The Wizard of Oz - Le scimmie volanto smantellano Scarecrow





"Udirono un grande chiacchiericcio e battito d'ali, quando il branco di scimmie alate volò verso loro"... 
L'assalto allo spaventapasseri è feroce. Un vero e proprio "smantellamento".

The Wizard of Oz - L'uomo di latta





"Ora sono sicuro di avere un cuore...perchè mi si sta spezzando."

Ho sempre immaginato l'uomo di latta come una creatura cyberpunk; una romantica fusione di carne e metallo come solo Tsukamoto è stato in grado di rappresentare nel suo vibrante Tetsuo
La mia marionetta si lacera per un cuore, è il suo unico (doloroso) scopo di vita.

04/01/12

Noi Albinoi

 
(Dagur Kàri, Islanda 2003) 
Con Tómas Lemarquis, Thröstur Leo Gunnarsson, Elín Hansdóttir, Hjalti Rögnvaldsson, Pétur Einarsson, Anna Fridriksdóttir
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Nói Albínói è un doppio film.
Il primo è inerte e gelido. Votato all’annullamento dell’azione, della scena madre; uno scorrere monocromatico/blu di eventi di raccordo.
Il secondo è sottile contagio aerobico di un disagio interiore. Un’ infezione che prolifera nel ghiaccio fino a saturare l’inquadratura.
Questo è il motivo per cui Nói Albínói è un film profondamente intriso dall’odore di morte.
Nói scalpita, tuttavia. Albino, privo di impurità esattamente come la terra che lo riveste, sogna e getta speranze al di là dei confini che delimitano la sua esistenza. Eppure è un ragazzino vagamente ribelle, poco simpatico; l’esatto opposto di un eroe romantico. C’è tuttavia una crudeltà ancestrale che spinge a provare passione per questo artico Pierrot, ed è fotografata dalla mimesi formale tra Nói e l’ambiente in contrapposizione con le due antitetiche anime: rabbiosa quella individuale, derisoria quella naturale. Da questo punto di vista, l’orrore è celato in un contesto che influenza la società fino a plasmare automi che ne rispecchiano tutta la crudeltà. Padre alcolizzato e indefesso, preside burattino, nonna attonita…nessuna concessione all'imprevedibile o all'insolito: anche gli iniziali sussulti dell'amore sono congelati in un rifiuto senza repliche.
Ecco che si entra in territorio di contraddizioni. Avendo inizialmente teorizzato che sia un disagio interiore a contaminare l’ambiente, come può questo a sua volta infettare le lumache umanoidi che vi appartengono? Forse il gelo (geografico e spirituale) che avvolge la vicenda altri non è che allegoria di una personalità in via di lobotomizzazione. Ciò che fodera il microcosmo della vicenda non è un ambiente ostile a se stante, ma una proiezione del lento annichilimento di Nói stesso.
Cambiano prospettive, si confutano le precedenti riflessioni per tornare al grado zero dell’analisi. Scrivere senza aver scritto niente. Vivere le vicende senza lasciare traccia, resettando bruscamente la propria precedente esistenza… in tal senso, epilogo illuminante che, finalmente, distende sulle circostanze un bagliore di (pur vacillante) speranza.